Dal 7 dicembre 2018 la Stazione Santa Lucia di Venezia esporrà nel suo atrio la scultura “Santa Lucia” realizzata da Stella Maris.
La storia di questo ex voto è davvero molto singolare e degna di essere raccontata.
Giustino Carrera, emigrato da Chieti in Argentina con la famiglia quando aveva solo due anni, nel 1978 conduceva una vita serena e dignitosa. Affrancatosi dalla povertà della famiglia d’origine, si era laureato in ingegneria e aspettava il secondo figlio dalla moglie Stella Maris, scultrice, anch’ella italiana.
Ma una notte l’orrore si affacciò bruscamente nella sua casa e i paramilitari del regime lo sequestrarono rinchiudendolo, senza un’accusa specifica, nel Garage Olimpo, autorimessa simbolo delle atrocità della repressione di quegli anni a Buenos Aires.
Giustino venne sottoposto a indicibili torture e, nonostante fino a quel momento non fosse particolarmente credente, trovò conforto solo nel rivolgersi a Santa Lucia, di cui conservava al collo una medaglietta, in ricordo della nonna. Questo suo interiore percorso spirituale, durante il quale il prigioniero divenne insensibile al dolore, trovò il suo culmine nella fortuita liberazione ad opera di un suo aguzzino che credette alla sua estraneità ai fatti.
Una volta libero, Giustino volle concretizzare il suo voto facendo realizzare da sua moglie una scultura raffigurante la Santa di Siracusa e donandola alla chiesa veneziana a lei intitolata.
La Società Grandi Stazioni ha accolto l’offerta del Santuario di Lucia ad esporre nella Stazione Ferroviaria di Venezia questa immagine, a ricordo del nome di questo importante nodo ferroviario che è legato alla demolizione della antica chiesa di Santa Lucia, avvenuta proprio per lasciare posto ai binari ferroviari.