La vita di Santa Lucia
Figura tra le più care alla devozione cristiana, Lucia nacque a Siracusa da una nobile ricca famiglia probabilmente intorno al 283. Il padre, che forse si chiamava Lucio, morì quando Lucia era molto piccola.
Promessa in sposa ad un pagano, senza che la madre Eutichia lo sapesse, la giovane si era consacrata al Signore con voto di verginità. Eutichia, che da molti anni soffriva di emorragie, si recò insieme alla figlia a Catania in pellegrinaggio al sepolcro di Sant’Agata, vergine martire nel 231. Era il 5 febbraio del 301. Durante la preghiera Lucia si assopì e in sogno la Santa le disse “Lucia, perché chiedi a me ciò che puoi ottenere tu per tua madre?”, preannunciandole la guarigione di Eutichia e il martirio.
Ritornata a Siracusa, la fanciulla espresse alla madre la ferma determinazione di consacrarsi a Cristo e di devolvere i propri averi ai bisognosi. Il giovane che desiderava sposarla, vedendola alienare il proprio patrimonio per distribuire il ricavato ai poveri ed essendo stato rifiutato, la denunciò al prefetto Pascasio come cristiana. Questi le ordinò di sacrificare agli dei, ma Lucia restò sempre ferma nel non obbedire.
Gli atti del suo martirio narrano le crudeli torture cui la sottopose il magistrato. Minacciata di venire esposta tra le prostitute, diventò così pesante, che né la forza di buoi né quella di decine di soldati furono in grado di spostarla. Tali prodigi furono considerati opera di magia e Lucia messa al rogo: ne uscì illesa. Venne infine decapitata o secondo fonti latine le fu conficcato un pugnale in gola. Perì soltanto dopo aver ricevuto la Comunione e aver profetizzato la caduta di Diocleziano e la pace per la Chiesa. Secondo la tradizione era il 13 dicembre 304.
L’attributo iconografico degli occhi sul piatto o sulla coppa va ricollegato forse alla devozione popolare che l’ha sempre invocata a protezione della vista per il suo nome (da lux, luce). Assente nelle molte tradizioni e narrazioni, almeno fino al Quattrocento, è infatti l’episodio in cui alla martire vengono cavati – o si strappa da sé – gli occhi.
Santa Lucia è la patrona di Siracusa, protegge i ciechi, le malattie degli occhi, gli oculisti e gli elettricisti.
I luoghi e le tappe dopo il martirio
Il corpo di Santa Lucia restò per molti secoli a Siracusa: dalla catacomba dove era stato tumulato fu portato nella basilica innalzata in suo onore, vicino alla quale fu eretto un monastero al principio del VI secolo. Dopo la conquista islamica della Sicilia le reliquie furono nascoste in un luogo segreto. Allorché nel 1039 Maniace, generale di Bisanzio, riconquistò la città, su ordine degli imperatori Basilio e Costantino – o come preda di guerra – portò il corpo a Costantinopoli. Da qui le spoglie furono prelevate nel 1204 dal doge Enrico Dandolo (durante la IV Crociata) e portate a Venezia.